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Descrizione

Dulce et decorum est pro patria mori... Così sulle lapidi di tanti cimiteri di guerra e nelle parole di chi la guerra la conobbe solo da lontano. Molto più umano invece il lavoro portato avanti da Marino Visintin: la ricerca sui caduti e sui richiamati nella Prima guerra mondiale partiti da San Martino del Carso, piccola borgata che ha pagato con la sua totale distruzione lo scotto per la difesa dei confini. Un paese morto, tutto da ricostruire, da ripensare. Oggi quasi niente farebbe pensare che le abitazioni della borgata carsica erano un giorno cumuli di macerie attraversati da trincee, reticolati, resti di uomini e case in un insieme infernale, difesi da uomini venuti da molto lontano. Non toccò infatti a paesani difendere le proprie case, mai ai soldati magiari, gli Honvéd provenienti dalle ricche pianure ungheresi, costretti qui a vivere e morire tra la pietra così fredda, così dura, così totalmente disanimata, citando Ungaretti, "soldato ma poeta".